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lunedì 24 ottobre 2011

UNA SEPARAZIONE di Asghar Farhadi

Arriva dallIran il film che non ti aspetti, (….vista la distribuzione piuttosto omologata….) non quello di lotta dura ed intransigente contro il regime repressivo e nemmeno quello di speranza con i fotogrammi gremiti di giovaniverdio ribelli: “Una separazioneè invece semplicementeuna storia”, che partendo da un nucleo familiare in crisi allarga velocemente il suo orizzonte verso molteplici aspetti della cultura e dello stato attuale di una nazione, ma, badate bene, con una bravura nel dipingere le sfumature ed una levità nellaffrontare ad ogni passo una nuova situazione davvero rare ed in grado di ben significare cosa voglia diresaper raccontare”.

Come in un ottimo libro (…e nondimeno in due ore di cinema…) la narrazione è affollata di personaggi, nessuno inutile ed anzi in qualche modo tutti collegati o interdipendenti: una moglie decide di abbandonare il tetto coniugale preoccupata soprattutto per il futuro della figlia undicenne che vorrebbe portar via da un paese che versain queste condizioni” (unico accenno esplicito per quanto fugace alle difficoltà dellIran…) ma il marito non è affatto favorevole ad espatriare e poi suo padre è in costante peggioramento con lalzheimer al punto che una volta rimasto solo in casa dovrà assumere una donna che possa badargli nelle ore di assenza per lavoro; questultima però non svolgerà il suo lavoro in maniera inappuntabile, per motivi che non vi spieghiamo in questa sede ed in conseguenza di questo gli accadimenti prenderanno una piega drammatica nella quale verrà coinvolto anche il marito di lei, disoccupato ed assediato dai creditori….
Ed ecco che per dirimere le questioni ci sarà allora bisogno anche di un giudice, di qualcuno che testimoni sui fatti, di accordi piuo meno limpidi tra le persone…, entreranno in gioco dinamiche religiose, etichepoi anche di ceto sociale ed infine anche economiche….

Farhadi ci offre una sceneggiatura a dir poco esemplare e che la suaorchestra di attoriesegue impeccabilmente, ma il vero punto di forza risiede davvero nella costruzione delle situazioni e dei dialoghi: ad ogni parola lo spettatore si trova costretto a dover rielaborare le idee che cominciavano a formarsi nella sua mente da un piccolo capovolgimento di fronte e, proprio mentre si sta convincendo di aver compresodove si sta dirigendo la pellicola”, ecco che interviene nuovamentequalche nuova frase o situazionea rimettere tutto in discussione.

La grandezza diUna separazione” trova il suo perchè esattamente in questa sua caratteristica peculiare e niente affatto semplice da realizzare che sarebbe quella di far emergere con estrema naturalezzaparole e circostanzeluna dopo laltra riuscendo a porre laccento, come nella vita accade realmente, sulle ragioni di tutti così come sulle loro piccole bassezze o nefandezze; partendo da cose semplici ed apparentemente non troppo rilevanti lascia venire in superficie i tornaconti personali ed i barlumi di coscienza, le spinte irrefrenabili della dignità ed il peso della religione, del timore delpeccatopiuche del rispetto vero per le persone

Non ci sono giudizi e nemmeno prese di parte, deboli forti, ma al tempo stesso niente è piatto e nessuna cosa è uguale ad unaltra….ogni gesto o parola hanno un peso ed una rilevanza….tutto viene mostrato ma nulla si incaglia nelle trappole della convenzione e degli stereotipi

Sullo sfondo cè una panoramica vasta niente affatto trascurata di differenze di classe, leggi cieche e giudici piuttosto asettici, la condizione della donna rispetto alluomo ma senza alcun pietismo o caricatura….Farhadi non cincischia sui chador o su un universo sociale saturo di valori religiosi, nemmeno li nega ma preferisce con la forza di un racconto asciutto, bello ed intenso andare dritto al cuore delle cose ed incastra alla perfezione ogni gesto e qualunque sottigliezza ci porga davanti agli occhi, cesellando unopera davvero notevole che pare voler rimanere inconsapevole di esserlo e sembra riluttante a voler abbandonare la sua veste di estrema semplicità.

La verità non è mai una sola eUna separazione”, così come la realtà anziché la messinscena, è capace di darcene conto senza puntare alcun riflettore sulle responsabilità disattese o la meschinità della menzogna, con i meriti o la disperazione e le miserie non crea effetti di ridondanza e non copre lessenza vera di quel che accade

Secco, precisosenza orpelliinvidiabilmente lontano da qualunque trappola narrativa….

Come solo i grandi romanzieri o lequilibrata mano di un pittore mosso dalla grazia sanno fare, questo film è una dimostrazione di come la finzione possa incredibilmente avvicinarsi al vero rimanendo al tempo stesso fedele ai suoi intenti dibellezza e stimolo della riflessione”…

Sul finire i genitori mettono fuori dalla stanza i figli quando debbonoparlareed i giudici da par loro mettono fuori i genitori quando debbono interrogare o avere risposte dai loro figli

….delle risposte inequivocabili questo film non ne vuol sapere di fornircele e noi, mentre continuiamo a cogitare sui densi intrecci che agitano la nostra sensibilità e rivoltano le nostre presunte sicurezze, quasi non ce ne accorgiamo e comunque non ne avvertiamo alcun bisogno… 

FRANCO - 24 OTTOBRE 2011 

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