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mercoledì 8 agosto 2007

XXY di Lucia Puenzo

Alex…. Un nome che non è ne maschio, ne femmina…ragazzo, ragazza….ermafrodito…adolescente
Una “perla” rara che vive in un posto sperduto del sudamerica, con la madre, ed il padre biologo, circondata da altre specie animali rare ed a rischio di estinzione.

Il culmine del suo “sviluppo” è soffocato dai corticoidi, dalle ansie e dalle pressioni, interne ed esterne.

La madre chiama a “soccorrerla” in casa un esperto chirurgo dall’aria sicumera, che giunge con la moglie ed il figlio, anch’esso adolescente.

Le vite dei due ragazzi si incontrano così per caso, e nulla sarà più come prima: chi sconvolge chi?... Chi ha un problema…chi è il diverso… destini in rotta di collisione che  sono a loro insaputa addirittura speculari, a tratti…ansie comuni, domande irrisolte…identità sessuali tutte da scoprire (fin dove sarà possibile…).

Come tartarughe marine si accoppiano e forse non si rivedranno più (Alex: “Cosa ti dispiace di più: non vedermi piu’ o non averlo visto?...”); come adolescenti bevono e fumano le loro sigarette in riva al mare, di notte, un fuoco ad illuminare la sera…

Anime inquiete, un padre tormentato dal dubbio e dalle insicurezze ma che difende a spada tratta il sangue del suo sangue, intorno genti  dalle lingue affilate come coltelli, coetanei che vacillano o che non capiscono, che si “dividono” nel giudizio (“Fa schifo” – “E’ la fine del mondo”)

Eccellente il tono di estrema  normalità niente affatto conforme, con il quale la regista e gli sceneggiatori riescono a trattare una materia incandescente senza ridurla ad ossessiva presa di posizione delle ragioni della diversità o a fenomeno da baraccone.

Mancano il fiato come le risposte in questo film bellissimo, prezioso, originale ed avvolgente.

Non manca allo spettatore la percezione palpabile della verità, della sensibilità superiore di questa pellicola.

Il 2 per cento di chi abita questa terra ha a che fare con questo tipo di situazione, la quasi totalità si ritrova indirizzata per una strada che non ha scelto personalmente, con poche possibilità di cambiare a  posteriori: e se non ci fosse nulla da scegliere?

FRANCO - 08 AGOSTO 2007

SEHNSUCHT di Valeska Grisebach


Markus ha una vita felice con la moglie Ella ed il suo bambino, i giorni passano senza particolari problemi o domande.

Poi fanno irruzione nella sua vita prima uno sconosciuto aspirante suicida al quale  salva la vita con il suo casuale ma tempestivo soccorso (“…eppure mi sento in colpa per aver interferito con i suoi piani….”) e dopo  una relazione extra-coniugale, cominciata in modo quasi inconsapevole, tra i fumi dell’alcool, con Roze, una ragazza dolcissima e innocente almeno quanto la moglie.

L’ombra della morte si riaffaccerà poi ancora un paio di volte a stretto giro di posta nella vita di Markus, quando a Roze occorrerà un infortunio piuttosto grave cadendo da una finestra (…e da quel momento il segreto della sua relazione non sarà più tale..) ed infine  quando egli stesso tenterà, senza riuscire, il suicidio, sparandosi con un fucile.

Dunque, schema classico: in principio l’esistenza che scorre placida e serena, poi il destino scompagina le carte, il pensieri e gli avvenimenti deflagrano, i dubbi affollano la mente ed i vari strati della vita si sovrappongono con velocità, indomabili, incontrollabili….. poi il cerchio si chiude (o meglio, torna al punto di partenza, per ricominciare il giro….) 

La vita…chi la difende, chi la fugge…
Il desiderio... che si insinua strisciante, come una febbre, e muta  ogni cosa.

Tutto questo descritto  in neanche un’ora e mezza, in una forma  estetica magistrale ed una semplicità tanto poetica e drammatica quanto disarmante,  con ampio uso di campi stretti, volti “tagliati” in primo piano…..gesti, parole, silenzi, preoccupazioni….sigarette, bicchieri, mani e conigli a riempire lo schermo….

Presagi, confessioni, incomprensioni, poche frasi, brevi, nette e taglienti (“… non credevo che avrei mai provato brutti sentimenti per te….” dice la moglie a Markus dopo aver scoperto della sua amante…).

Pellicola sgranata, lavoro, quotidianità, sguardi, occhi grandi, enormi,  che hanno il colore stesso, intenso,  dello smarrimento e del dolore…..del desiderio….valige, amore……desiderio (SENSUCHT).

La vita che annichilisce, la vita che sembra gioia, la vita che è amore….e desiderio

Cosa è il destino….il destino è quello che puoi cambiare!
Il suicidio per amore è coraggioso?….triste?…stupido?…romantico?….e’ affascinante?..è folle….?

…..e voi, credete nell’amore….Vero?....