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venerdì 25 marzo 2011

NON LASCIARMI di Mark Romanek


E’ il 1978 e siamo in Inghilterra, in un posto chiamato Hailsham….

Recitano le scritte nel prologo che dal 1957 la medicina si è talmente evoluta da aver portato l’aspettativa media di vita dell’uomo fino ad una media di 100 anni…
….conseguentemente è normale dedurne che questo passato è stato reinventato da uno scrittore (Keizo Ishiguro, autore del libro alla fonte di questo cinematografico “Non Lasciarmi”), che vi ha precipitato  dentro le sinistre ombre di un futuro che speriamo non si concretizzerà mai….

…..A “tradurlo” sullo schermo c’è Mark Romanek….

Ad Hailsham detta le regole e controlla che siano rispettate l’algida Miss Emily (una Charlotte Rampling che alita ghiaccio secco….) mentre Miss Lucy (Sally Hawkins, per lei poco piu’ di un piccolo “cameo”) prova se non proprio a trasgredirle quanto meno ad offrire un gancio per “aggirarle”….ma non le sarà concesso….

I bambini dell’Istituto  nella sala rispondono meccanicamente e  all’unisono alla loro Direttrice….

Gli è stato raccontato che oltre il cancello non si puo’ andare perché c’è il pericolo di trovarvi terrore e morte….mentre in realtà ci sarebbe il mondo…
Le bottiglie del latte per la loro colazione sono disposte in “disturbante ordine”….
La palla con la quale giocavano e finita solo “pochi metri” piu’ lontano del recinto dove vivono ed ora giace nell’erba mentre  la pioggia scroscia e la sommerge….
Sanno che fumare è a loro proibito perché è assolutamente necessario che conservino sano il proprio corpo….

Sono sventurati (e consapevoli!!...) predestinati del “National Donor Programme”….

Dopo l’Istituto dove ora crescono saranno assegnati a dei complessi di fattorie genericamente chiamati “Cottage” e poi termineranno il loro ciclo fino al “Completamento”….

Sono esseri umani “clonati” al solo scopo di fornire organi di riserva ad altre persone….

E’ l’orrore che apre la porta all’apocalisse “lenta e morbida”…..ma viene mascherato con parole come “progresso”…..

….e bisogna temere il peggio, perché si dice che Hailsham sia l’ultimo luogo con un’etica della ….”donazione”…

Di veramente aberrante c’è non tanto che non siano padroni di disporre del proprio corpo ma che non riescano ad organizzare la loro “mozzata razionalità”, che non riesca ad affiorare la loro voglia di vivere,  ed il sentimento, che vaga sperduto, scivola fuori in rivoli di lacrime che sono vere eppure solamente spia di un qualche cosa che parte dal cuore ma al quale non hanno completo accesso… la rabbia, quando esplode,  possono  solo urlarla e consegnarla al vento….

Bambini, adolescenti…poi “uomini a metà”….sempre ispirano tenerezza e sconforto….
"L’esterno” non lo conoscono ma hanno fatto “esercitazioni” per affrontarlo….  nonostante questo al bancone (virtuale) di un bar non sanno chiedere altro che un te….. ordinare dal menù di un locale è un ostacolo troppo grande da superare…

Giovani corpi segnati da cicatrici e con le mani che portano i segni di un ago cattivo….l’unico rifugio la speranza di poter ottenere un illusorio “rinvio”….

“Non lasciarmi” ci precipita in  un mondo triste, sbiadito, come lo vedessimo da un vaso di vetro, dove grazie agli indugi della regia ed una fotografia complice, gli alberi paiono soffocati e la spuma del mare senza il suo abituale respiro vitale…

Assistiamo attoniti al navigare verso un “assurdo futuro a tempo determinato” dei giovani e teneri protagonisti Ruth (Keira Kneightley), Tommy (Andrew Garfield) e Kathy (Carrie Mulligan) che  sfiorano soltanto la poesia e la vita, la scultura e la cultura, allontanandosene quasi senza intenzione, come si fa da banali incidenti di percorso….

Non è stato allevato solamente il loro corpo ma “irreggimentato” anche il loro cervello ed ora sono deprivati di ogni riferimento, di ogni aspettativa e di qualsiasi piacere….
Non possono permettere alla loro fantasia di prendere il sopravvento, questo gli hanno insegnato: devono solo salvaguardare le loro vite, anche se non potranno “viverLe abbastanza”….

Romanek segue Ishiguro, ne conserva probabilmente alcune frasi in “sottofondo” che restituiscono alla sua pellicola una densità “letteraria”….
…… decide però di non “osare”, provando a “tappare la falla”  piu’ evidente del racconto, ovvero l’assenza assoluta lungo la storia di ogni  istinto di “VERA ribellione” in questi ragazzi…. nessuna


"DECISIVA scossa”  arriva mai ne dai sentimenti (…inarrestabili!!...)  ne dagli innumerevoli (per quanto casuali) impulsi esterni….
Tutto questo sarebbe possibile non se fossero stati “indottrinati” ma forse solo se fossero stati “lobotomizzati”….

…..Non vuole imbarcarsi in questa avventura  Romanek…….si “accontenta” (…..) di filmare piuttosto la delicatezza della piccola Kathy che  ci offre il suo viso dolcissimo assieme al  suo sguardo spento, spesso disorientato, assente….ed è comunque un qualche cosa che ci rimane appiccicato addosso…

E ancora una volta prendiamo atto che quello che possiamo sopprimere è solo il corpo…..
………il cervello, poi, possiamo provare ad imbrigliarlo….. irretirlo…..

Ma  c’è ancora, qualcosa ancora, che neanche sappiamo se esiste o cosa sia…..
……Anima…Essenza….indefinibili sensazioni….

Ed è tutto li il “Nostro eterno racconto”, da sempre…