L’ex professore Bruno Beltrame (Fabrizio Bentivoglio) ha ancora stima per i suoi colleghi rimasti a “guerreggiare” tra i banchi di scuola ma le armi, lui, oramai le ha deposte da tempo, ed al massimo concede ripetizioni a casa sua, dove i giovani ragazzi devono recarsi a domicilio anziché il contrario...... e solo a determinati orari e condizioni!….
Oramai è un “gatto da termosifone”, forse pieno di rimpianti che non gradisce ricordare o prender di petto; scrive biografie su incarico, anzi, forse sta solamente facendosi psicanalizzare da un' altra “ex”, stavolta del porno (Barbora Bobulova) e non del comparto scuola…
Luca (Filippo Scicchitano) invece è un ragazzino di nemmeno 16 anni, vivace e ben piazzato…tira pugni al sacco in palestra ma se deve salire sul ring dove c’è “la bestia” non si fa tanto pregare…
Pensa in grande e non sogna di fare l’operatore scolastico (anzi, il bidello…)…
…comunque, pensa!......e la sua mente volge ancora alle belle speranze.
“E’ morto in Iran: paracadutista e medaglia al valore!”. Questo dice di suo padre che non ha mai conosciuto….no, anzi….dal quale prende ripetizioni!...
Così, quando mamma parte destinazione Africa per lavoro è con lui che si ritroverà a vivere, senza sospettarne l’identità…
“Et voilà”, eccola composta per voi questa coppia “sui generis” davvero irresistibile e bene assortita, pronta a strapparvi risate e molto piu’ di un briciolo di riflessione.
Perché “Scialla”, esordio alla regia di Francesco Bruni, sceneggiatore tra gli altri di Paolo Virzì, è una commedia dal ritmo “acceso” che volge il suo sguardo ben oltre il facile divertimento fine a se stesso, pur senza sognarsi minimamente di appesantire il suo passo con considerazioni troppo gravi e che stonerebbero con l’impostazione ariosa e fresca sulla quale poggia la pellicola…
Così mentre Luca scopre sorpreso che Achille “abbozzava troppo” e “se ‘ngroppava Patroclo”, contemporaneamente apprende cosa sia la misteriosa “pietas” che incarnava con modernità un personaggio come Enea, capace di anticipare persino i valori del Cristianesimo.
Con il suo “Padre/padrone di casa”, condivide l’avversione per il cetriolo nel panino (oppure, come si diceva o si dice ancora al bar, nel “medaglione”….) ed in ultimo finirà comunque per caricarselo volentieri sulle spalle come fece appunto l’eroe di Virgilio con il papà Anchise (…anzi…”Ascanio”!…)
Perché “Scialla”, lo si capisce fin da subito, lavora allegramente sul “confronto e lo scambio” generazionale e non certo sul conflitto, vuole con sufficiente spensieratezza sottolineare tanto l’importanza della cultura snobbata dagli adolescenti, che ancora inconsapevoli si affacciano alla vita che si fa piu’ ardua che divertente, quanto evidenziare il fatto che studiare e conoscere possa rimanere un tesoro inutilizzato (…inespresso…) se lo lasciamo affogare nell’accidia e la pigrizia o addirittura l’affianchiamo ad una vita dissennatamente troppo avida, arida….ambiziosa o, addirittura, criminale!..
Chopin suonato sui tacchi a spillo stona fuori dallo spartito e dopo l’ultima nota cade il toupè e rimane solo la solitudine che arranca e scivola giu’ lungo il muro viscido della rabbia…
Il “Poeta” ha rotoli di “soldi pesanti” sul comodino e pure una pistola…
Tratta Valerio, il compagno di boxe di Luca, davvero come una “bestia”, che però con lui è mansueta e domestica, e forse questo siparietto che il giovane protagonista (Scicchitano) osserva di nascosto è quantomeno rivelatore…
Sicuramente risolutiva sarà la dabbenaggine con la quale si ficca nei guai, quando poi arriverà a salvarlo un vero e proprio miracolo che viene dai tempi “lontani e carezzevoli” della scuola, giusto un attimo prima del tempo limite…
Così “Scialla” tra situazioni esilaranti ed altre impastate di “dramma e sociale” ma senza troppo carico ed in chiave di commedia, rende assai bene l’idea di cosa sia la scuola, a cosa serva e come dovrebbe essere, con semplicità ci racconta che nella vita possiamo mancare il “bivio giusto” semplicemente per niente altro che la nostra “sciatteria” ma ci dice anche che c’è sempre una occasione per tornare a galla, purchè non passi troppo tempo, magari giusto quello di un’altra sola estate libera con gli amici….
Forse, potremmo concederlo “di malavoglia” ai detrattori di questo film, è un pochino troppo ammiccante e si intuisce già dalla locandina che ci sarà un lieto fine....
…..ma...... scusate.......
…......non era proprio questo il genere di commedia che la critica stava aspettando da un paio di decenni per provare a spodestare le pellicole a base di “sketch tenuti con la colla” e gli scurrili ed odiati “cinepanettoni”?....
FRANCO - 23 NOVEMBRE 2011