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giovedì 29 dicembre 2011

THE ARTIST di Michael Hazanavicius

Del film di Hazanavicius credo andrebbe chiarito anzitutto quale potrebbe essere il principale e probabile elemento di divisione nel giudizio che gran parte degli spettatori andrà ad elaborare, ovvero se doverlo considerareleziosooppuredelizioso, ed io, per chiudere il preambolo e non lasciare dubbi sul campo, mi iscrivo con buona convinzione alla seconda schiera

The Artistè sicuramente una miniera diomaggi e citazionied intriso, per la sua stessa natura ed il contesto temporale dove si trova a doversi proporre oggi, della sensazione di trovarsi di fronte ad un perennedeja-vu”, ma credo che Hazanavicius abbia azzardato qualcosa di piu’, con inappuntabile equilibrio, classe ed eleganza

Nella sua storia fondamentalmenteromantica” (altro difetto?.... oppure possiamo accogliere la cosa con cuore aperto?...) tra un attore del cinema muto (George Valentin /Jean Dujardin) allapice del suo successo e la starlette (Peppy Miller/Berenice Bejo) che lo diverrà grazie allavvento del sonoro, si innestano inThe Artistdiversitesti laterali” attraverso i quali poter riflettere, ad esempio, sul paradossale “progredire” (…!...) di unaciviltà dellimmagine” molto simile a quella che conosciamo oggi proprio mentre agli attori viene concesso il lusso di poter parlare e non solomostrarsied insieme abbiamo l'occasione di avanzare considerazioni sullorgoglio che talvolta non ci consente di vedere dove va il mondo, di scegliereda che parte e come seguirloe così facendo rischiare di venir travolti dalla nostra cecità (è quel che accade al protagonista che precipita in rovina e ad un passo dalla sua stessa fine…)

Hazanavicius decide diparlareattraverso il suo lavoro evidenziando a suo carico elementi di acuta intelligenza, notevole semplicità e gran classe ed accortezza
Senza parole per scelta, musica a parte, centellina i suoni solo laddove vuole evidenziare, colpire, stupire, sorprendere (esemplare ed ottimamente riuscita la realizzazione dellincubo del protagonista, con trilli di telefono, risate e persino il sibilare del vento a far paura al malcapitato, fino allesplosione al suolo di una piuma che sischianta letteralmente in terra”….) e pure in tutto il film alcune trovate sono gustose se non geniali (Dujardin preso a fucilate da se stesso e minacciato da lance di indigeni al banco del bar, dove affoga nellalcool dispiaceri e disgrazie…)...
Tenera ed assai graziosa la scena in cui Peppy Miller flirta nel camerino con una giacca...

The Artistracconta del tramonto del cinema muto, locelebrae ne rinverdisce i fasti, facendoci notare come non sia affatto detto che non si possano ancora usare le sue armi al tempo doggi (già Kaurismaki qualche anno fa ce ne aveva dato conto anche se con differente scelta stilistica grazie al bellissimoJuha”...); disegna un breve percorso didisgrazia ed espiazionea lieto fine programmato, utilizza personaggi rassicuranti come lamico a quattro zampe (finalmente unattore canedel quale parlar bene!...) o il fido maggiordomo Clifton (James Cromwell) recuperando ai nostri occhi, questo uno dei meriti, una innocenza ed un candore decisamente desueti nelle moderne proposte cinematografiche...

Su tutti svetta sicuramente Dujardin (premiato a Cannes come miglior attore protagonista), quello che ride, applaude, ascende e crolla e risale dopo aver assistito dallultima fila dell'amata sala cinematografica al suo stesso irreversibile declino, inghiottito dallesabbie mobilidel nuovo”…
Quello che con un colpo di matita si condanna con le sue stesse mani e regala un nuovo “punto” (!) di interesse a chi sta per emergere dallanonimato con suo stesso stupore e lo scanserà per sempre dalla ribalta….
Si rifiuta di parlare ma piangeLacrime damorementre altri occhioni neri a pochi metri di distanza stanno rubandogli la scena e togliendogli la terra da sotto ai piedi

Fino allultimo ciak, con sottofondo diFred Astaire” e via.....in punta di tacco!!…..
Voce… (finalmente?!...)
….Sospiro (sonoro!....)
STOP!!!....Perfetto!!...

Non abbiate paura conThe Artistdi trovarvi di fronte a chissà qualenoia lenta ed astrusae attingete invece a piene mani da questebombonierapiena di delicati confetti, capace di sorprendere, divertire, commuovere ed appassionare...….
….Dopo “il primo assaggio”, abbiate fiducia, “divorerete” in un lampo tutto il resto...

FRANCO - 29 DICEMBRE 2011