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martedì 18 ottobre 2011

ARRIETTY di Hiromasa Yonebayashi

Di mondi fantastici Miyazaki ne ha inventati e costruiti al cinema tanti, poi con generosità ha lasciato che potessimoentrarcied incontrarli….

Ora, affida al suo collaboratore decennale Hiromasa Yonebayashi il compito di portarci tra gli gnomi che abitano sotto i nostri pavimenti, quelli che di notte senza farsi vedere si introducono dentro casa nostra, arrivandovi passeggiando su file di chiodi eprendendo in prestitouna zolletta di zucchero buona per le scorte di un mese o soltanto unpreziosotovagliolo di carta

Il romanzo dellinglese Mary Norton già disegna la strada ed a Yonebayashi non rimane che camminare dietro le orme del suo maestro….

Quel che è difficile però non è disegnarlo questo mondo in miniatura, fatto di bottoni e spilloni che sembrano quadri appesi alle pareti o sciabole per la difesa personale, e nemmeno rendere conto con semplicità della tenerezza che lega ungigante bambinodi cagionevole salute e la suapiccolissimacoetanea che rischia la propria vita ogni volta che si allontana da casa per coglier una foglia di alloro, magari finendo nella bocca di un rospo o in un barattolo vuoto di conserva come un insetto….

Nel suoArrietty”, Yonebayashi non ha problema alcuno nel gestire lalinea elementarequanto invece ad andare oltre, perché unromanticismo demozioneed una fantasia debordante come quelle di Miyazaki non si comprano al mercato, altrimenti non avrebbe poi neanche piuun senso la parolaartista”…

Il riferimento con il piugrande disegnatore nipponico degli ultimi tempi è quasi inevitabile e non vuole esser di discredito ad un buon lavoro ma solo sottolinearne le differenze con il suo piuimmediato universo reale di riferimento, del quale è con tutta evidenzafiglio o costola staccata”, ovvero le precedenti pellicole del creatore dello studioGhibli”, che qui sceneggia e propone sottotraccia i soliti importanti temi a lui cari quali lamore per il diverso, la condivisione di emozioni e cose......
…..se non proprio un canto allecologia che deve salvare il pianeta quantomeno un elogio alla natura ed ai suoi piccoli esserini viventi, immaginari o nascosti….

...E non possiamo dire diArriettynulla di male, grazioso e prodigo di tenere invenzioni e dolce ed innocente nel suo succinto racconto (il mondo in miniatura offre già di suo infinite possibilità e situazioni…)

Però stavolta tutto èsoltanto lineare e coerente”, per la gioia certo dei piupiccoli, ovvero i bambini, che non avranno da porsi domande su straniincanti ed apparizionidistanti dai loro universilogici e della conoscenzama lasciando al tempo stesso noi adulti orfani di grandiose sorprese ed in attesa divisioni e mondiche stavolta non arriveranno

Perché lo slancioverso ovunque”, nellassurdo o nel cuore, lanima forte e libera di Miyazaki qua non ci sono se non in una veste appena accennata

….e se pensavate che tutto questospessorepotesse non servire ad un cartone animato o non facesse la differenza con gli altri suoicolleghi di genere”, allora forse voi Miyazaki non lavevate mai visto con il dovuto stato di grazia o di attenzione....

….e quindi, anziché consigliarvi questoclone leggero e gradevole”, forse è il caso di esortarvi vivamente a (ri)scoprire o conoscere le inimitabili meraviglie di cui è capace “il maestro”, ovvero “l'originale”....….

FRANCO - 18 OTTOBRE 2011

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