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domenica 10 marzo 2013

IL LATO POSITIVO di David O.Russel


Patrick Solitano (Bradley Cooper) soffre di stress sporadico, sbalzi di umore ed un non diagnosticato bipolarismo.

Un giorno ha trovato sua moglie Nikki nuda sotto la doccia con il suo collega professore di storia e per averlo pestato a sangue è stato rinchiuso in un istituto psichiatrico a Baltimora.

Dopo otto mesi sua madre (Dolores /Jacki Weaver) lo riporta a casa, dove ad accoglierlo c'è anche suo padre (Robert DeNiro, in ottima forma), un tipo scaramantico che di mestiere fa l'allibratore e nel cassetto custodisce il sogno di aprire un ristorante dove vendere panini al formaggio.

Neanche papà e mamma sembrano essere il massimo della stabilità d'umore: il primo è stato diffidato per episodi violenti dal frequentare gli stadi e le partite di football degli “Eagles” - per i quali nutre una passione letteralmente maniacale – mentre sua madre ha le emozioni sempre in procinto di sfuggirle dal controllo.

Adesso Pat deve vivere la sua vita a pugni stretti, perchè la sua libertà quotidiana è limitata da una ingiunzione che lo tiene a centocinquanta metri dalla moglie – che vorrebbe a tutti i costi riconquistare – e conseguentemente da tutti i suoi sogni, che ritiene non possano realizzarsi prescindendo da lei.

A cena da amici conoscerà Tiffany (Jennifer Lawrence – Oscar 2013 come migliore attrice protagonista), alla quale è morto il marito - in un circostanza che non vi sveliamo - e che da allora è diventata una “ninfomane per espiazione”, arrivando addirittura ad esser licenziata dal posto di lavoro per aver fatto sesso con “tutti” i suoi colleghi (e colleghe!). 

Anche lei per tentare di fare ordine nella sua vita è stata costretta a far ricorso ai farmaci.

Lentamente tra i due nascerà una amicizia, prima dettata forse da un reciproco quanto differente bisogno ma che in seguito, alimentata dalla “chimica umana”, sconfinerà in un predestinato e più forte sentimento.

"Il lato positivo" di David O.Russel è un film con una fortissima carica di energia, esponente di un cinema che sa perfettamente come raccontare in maniera differente una storia profonda e fuori dal comune mettendo in campo una inusitata leggerezza rispetto al tema che tratta, una levità che mai si defila pur senza trascurare gli aspetti importanti della vita.

Il tono è quello di una commedia dalle sfumature romantiche ma sotto questa vena arde perennemente l'urgenza dei bisogni e delle aspettative dell'essere umano.

Sullo sfondo balugina di tanto in tanto la società Americana, con la sua crisi ed i licenziamenti che erodono i posti di lavoro, anche se nessuno sembra preoccuparsene davvero e si continuano a dilapidare denari comprando caminetti avveniristici ed “airport da muro per I-Pod”, da piazzare in ogni angolo della casa.

Questi comunque non bastano a stemperare il soverchiante stress: difatti si finisce per farlo deflagrare nell'angolo appartato di un garage, dove per recuperare la tranquillità perduta si spacca ogni cosa seguendo una strana “terapia” a base di violenza, Metallica e Megadeath.

Il film di O.Russel è una sorta di fiaba che però tra le pieghe nasconde significative riflessioni e riesce ad evidenziare la paura di esser vivi degli esseri umani mettendola a confronto con i suoi protagonisti principali i quali, pur affetti da patologie e gravi problemi, vivono senza indossare “maschere d'occasione” nei rapporti con gli altri e parlano sinceramente ed a ruota libera, senza alcun filtro, incapaci di ipocrisie o di mentire se non a fin di bene.

La società - che oramai non puo' più permettersi nemmeno che una bella serata (…!...) venga “disturbata” dalla verità – però li etichetta, li controlla e li respinge e non trova altra soluzione per questi “diversi” se non quella farmaceutica, buona per alienare e rendere inoffensiva ogni inquietudine e pulsione, rivelando così ancora di più la propria inadeguatezza verso ogni singolo che la compone.

"Il lato posivito" (il titolo originale sarebbe “Silver Linings Playbook” ovvero “la luce che si intravede tra le nuvole” e “il quaderno degli schemi del football”) in alcuni passaggi scatena risate autentiche ed anche per questa sua ennesima e benefica peculiarità è un film “passpartout”, ovvero “formato famiglia”, adatto a grandi e piccini; nel contempo è sempre capace di mantenere viva la tensione ed il coinvolgimento emotivo e chi si lascerà romanticamente rapire potrà persino arrivare a provare genuina commozione.

Discriminare e giudicare sommariamente è sempre un grave errore e questa storia tra due giovani in difficoltà ne mette a nudo l'evidenza così come pone in risalto l'importanza della “serendipità” e quella, talvolta, di affidarsi ai segnali che la vita fornisce e che possono trascinarci fuori dalle sabbie mobili nelle quali siamo rimasti impantanati.

Un ballo ed una “martingala” salvifica suggelleranno il finale di certo non imprevedibile di un film che riempie i cuori e soddisfa la voglia di rilassarsi e divertirsi con la sua energia decisamente positiva, del quale probabilmente immaginiamo fin dal principio il punto d'arrivo ma che nemmeno per un attimo vi farà trovare di fronte a niente di scontato.

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