Clooney torna dietro la macchina da presa (ma ci resta anche davanti) e partendo dal testo teatrale di Beau Willimon (ex “spin-doctor del candidato presidente degli Stati Uniti Howard Dean nel 2004) prova a scarnificare e metter in mostra i colpi bassi, le astuzie, i dubbi e le nefandezze della macchina elettorale Americana, per giunta muovendosi nei confini di una lotta fratricida tra due ipotetici candidati democratici.
Gosley smette i panni dell’angelo custode e vendicatore (...quelli vestiti in ”Drive”...) ma nonostante la sua nuova verginità fa presto a perder di nuovo l’innocenza…....anzi, non riesce nemmeno a capire se ne ha davvero una…
Clooney, governatore rampante, mette in fila durante i discorsi della sua campagna elettorale ideali come li leggesse dall’elenco del telefono, ma sa farlo bene….o almeno “così come si usa” ed è “doverosamente consigliato dagli esperti”….
Di fianco, uno contro l’altro (...ma ne siamo sicuri?...) Seymour Hoffman e Giamatti cercano la mossa a sorpresa e vincente con metodi e risultati differenti…
Marisa Tomei cerca sponde per il suo scoop giornalistico, usa in maniera inappropriata la parola amico e l’attimo dopo sta già stringendoti “educatamente” il cappio attorno al collo solo per ottenere un titolo a sensazione…
…...Per tutti paga una ragazzina neanche maggiorenne che sembra esser intraprendente e furba ed invece crolla sotto le macerie della sua vergogna…
Niente di nuovo per davvero ne “Le idi di marzo”, ma sarebbe precipitoso e di poca attenzione liquidare un film asciutto, lineare e perfettamente in grado di trasmettere le torbide atmosfere dei giochi sporchi, dei ricatti e dei compromessi della “brutta politica” (ma oramai dobbiamo rassegnarci, perchè pare sia rimasta solo quella...) così come dei cedimenti e degli scaltri espedienti dei suoi protagonisti che, in teoria, se fossero fedeli ad una logica oramai agonizzante nell'agitato mare dell' affarismo e del potere, di tanta melma nemmeno dovrebbe sentirne l’olezzo, tanto piu’ di ogni altro sarebbero chiamati alla rettitudine ed all’onestà (ed in maniera menzognera le sbandierano mentre pronunciano trite ed inattendibili promesse….), il tutto grazie ad un cast che marcia compatto e con la precisione di un esercito ma regalandoci sfaccettature che invece un plotone incolonnato, con la sua ordinata monotonia, non potrebbe certo lasciar trasparire….
Ne “Le idi di marzo” si esplicita con chiarezza quale sia il vero problema per le democrazie d'oggi, ovvero il non poter affatto fare tutto quel che serve per una nazione, ma solo quello che non danneggia i suoi infedeli ed approfittatori servitori…....decidono il destino del mondo, molto piu’ della partecipazione del popolo o del suo voto, poche frasi lapidare e richieste vertiginose snocciolate durante una losca conversazione seduti su una panchina in riva all’acqua…
Il percorso elettorale è “lungo, tortuoso ed estremamente labile ed insicuro”: ad ogni passo c’è una mina che puo’ farti saltare in aria e pure se non c’era qualcuno ha fatto in modo che si credesse vero il contrario.......e nell’attesa di muovere un passo, bloccati da un “falso incidente”, è passato nel frattempo un giorno, due.....…si è andati oltre “un giro importante” o non abbiamo partecipato a quello determinante e decisivo…
C’è chi tradisce, chi passa con disinvoltura dal giorno alla notte e chi lo fa come tecnica per rilassarsi…
C’è chi pensa davvero di avere ideali e motivazioni incrollabili e poi nello spazio di un giorno puo’ arrivare a negarli sulla spinta dell’orgoglio ferito o del sogno di possedere denaro e potere che si fa chimera...
….e quel che è peggio, o sarebbe meglio dire assurdo (...cosa che il film di Clooney ci sbatte in faccia senza troppi giri di parole…) è che questi personaggi che nello spazio di pochi secondi possono sferrarsi l’un con l’altro il colpo mortale, potrebbero trovarsi l'attimo immediatamente seguente di nuovo assieme, “d'odio e d'accordo”, intenti a decidere e direzionare le sorti del mondo, in un probabile “ensamble” di inaffidabilità schizofrenica e di governo…
Ed è senza dubbio il ritratto sobrio e ben tratteggiato di questa tipologia di uomini della politica, che si incontrano al buio in cucine di ristoranti o in vicoli sudici e rognosi come fossero criminali che debbono nascondersi, la carta migliore che gioca “Le idi di marzo”…
Si sputano veleno, e “giocano” duro e sporco, alzano la posta e forse bluffano...... mai si dispiacciono o provano vero rimorso, nessuno cede il passo a niente o nessuno che non abbia direttamente a che vedere (anche) con i suoi interessi…
Le parole dell’avversario di Clooney nemmeno le sentiamo, e forse non è un caso, perché in verità è assai probabile che ci parrebbero le stesse del suo contendente…
Film messo in naftalina (...uscita ritardata!...) per non disturbare l’ascesa di “Obama”….ed ora che la gente lo vedrà, cambierà qualcosa?.... Vedrà con altri occhi il match del 2012 per la sua rielezione?...
….oppure a qualsiasi latitudine siamo in gran parte tutti somiglianti ai protagonisti che ci propone Clooney o vorremmo finalmente “imparare” (…!....) a poterci somigliare!...
…....il che non ci macchierebbe ancora davvero di nessun crimine, al massimo introdurrebbe il primo elemento per una ipotesi di reato....
…..ma quel che per sempre verrebbe cancellato sarebbe ancora una volta la purezza degli ideali, il desiderio (...e probabilmente la possibilità...) di esser davvero migliori….
FRANCO - 29 DICEMBRE 2011
2 commenti:
L'attesooooo ritorno! Che bello poter ricondividere. B., Pat
Ciao Patty.
Felicissimo che tu sia la prima
a lasciare un commento.
Nessuno poteva esser meglio di te.
Cinefila DOC...
FREQUENTATRICE DEL BLOG di vecchia data...
AMICA di questi ed altri
luoghi...
Porterà fortuna!!!...
FRANCO
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