Un bambino con gli occhiali (...tipo “Lozza”...) ed il suo cugino super-eroe…
Un marito che lavora alla Singer (Luca Zingaretti), sua moglie (Valeria Golino) e la sua amante….
Due ragazzi scapestrati (De Rienzo e Capotondi)
...e tante altre piccole “stereotipate perle di napoletaneità”, tutte rispondenti alla verità che si fa commedia ma altrettanto tutte già ampiamente visitate da altri con maggiore tratteggio e sicurezza…
Cotroneo con “La kryptonite nella borsa” ha saputo ben immaginare il campionario dei personaggi sufficienti ad imbastire la sua storia ed assieme a Monica Rametta e Ludovica Rampoldi che lo hanno aiutato nella sceneggiatura li ha poi inseriti in piu’ di una situazione divertente e stimolante….
….assai meno ha saputo “raccontarli” lungo un percorso capace di “affascinare, sorprendere, sottintendere e, soprattutto, portare a delle conclusioni” che potessero giustificare e dare corpo all’andare a zonzo ed in libertà della sua pellicola.
A ben guardare nella costruzione anche molto ben curata del suo film, latita gravemente anche un vero filo che la tenga unita nel suo insieme, la conduca verso un qualche obiettivo o la gratifichi con un senso…
….la mancanza di “domande” è assordante e plateale quanto quella di “risposte”...
Così nel carnevale scoppiettante delle feste post-sessantottine e dei colorati Sirtaki, nonostante alcuni quadretti ben riusciti per quanto tra loro slegati e distanti, facendo salve piccole e felici intuizioni come il podio “mamma, madonna e maestra” con tanto di cameo di Anita Caprioli, si arriva alla fine ad un frettoloso messaggio piazzato giusto in coda all’ultimo dialogo prima dei titoli di coda e che, flebilmente, tenta di tesser l’elogio dei diversi e di poco altro, senza certo poter riuscire in così poco spazio a donare interezza ed espressione a tutto il film…
Giusto un attimo prima ci eravamo piacevolmente alzati in volo gustando una Napoli notturna ed insolitamente ripresa dall’alto, Castel dell’Ovo e Sant’Elmo in una inconsueta veste “cinematograficamente accattivante” che solo con la loro bellezza restituiscono quel che spetta ad una città superba e spesso in balia di se stessa….
….e anche di questo, come di molto altro, nelle tante istantanee carine ma sfocate di Cotroneo, non v’è segno alcuno, nessuna traccia….
Forse un’occasione perduta gingillandosi troppo nel “divertito divertimento” che s’accontenta solo di non esser troppo banale…
Forse siamo noi che spesso chiediamo ad ogni pellicola, pur se trattasi di una commedia, anche quello che magari potrebbe ma nemmeno si è mai sognata di “volerci” regalare….
FRANCO - 07 DICEMBRE 2011
Nessun commento:
Posta un commento