VISITATORI

domenica 25 settembre 2011

L’ULTIMO TERRESTRE di Gian Alfonso Pacinotti

Stanno arrivando gli alieni (o sono già arrivati?...) ed una umanità inadeguata, come in ogni occasione puntualmente impreparata (forse anche perché non avrebbe davvero nessuna voglia di esserlo ne pensa di averne davvero bisogno), discute già alla radio su come questi influiranno sui vivai sportivi o sul calciomercato, a chi sottrarranno occupazione, continua a lavorare insoddisfatta nella sale bingo indossando cravatte dozzinali, si trastulla convideo hardvisti ai telefonini o pensa già a come battezzare il figlio in arrivo per un ottenerne un proficuo risultato in chiave pubblicitaria.

Quieto e disastroso il riposo dagli stress di ogni giorno trova luogo in un surreale centro commerciale, mobili ed arredi perduti in un vuoto spettrale e sesso a pagamento dove il sogno erotico (ed il letto dove si realizzeranno…) è commisurato al livello della propria mansione lavorativa

Limmagine della famiglia felice si riflette, “triste e sorridente”, nel finestrino dellautomobile

Nessunoattende piudavveronulla, tutto è avvolto da una scialba ritrosia e monotonia e quandanche un qualche alieno dovesse arrivare davvero gli si insegnerà al massimo come piantare i pomodori, giocare assieme al cane in cortile o rassettare la casa
Già nelle sfilate di moda alle modelle vengono affiancate le astronavi e neppure il Papa nella sua enciclica si permette di ignorareil nuovo avventoche vien dal cielo

Altri spacciano come verità di esser già in contatto con gliesseri di luce”, suonano tamburellisardo/aramaicie chiedono agli astanti un coralenamastèche possa metter in campo la giusta energia
Tutti insommadistrattamente in attesache apra le porte lascensore che li porti allaQuinta dimensione”, ma poco importa sapere davvero se ad attenderci saranno temibilissimirettilianimossi da impulsi sessuali o mostri verdi con gli occhi fuori dalle orbiteMagari si va comunque invacanza alle Pleiadied allora, non resta che rallegrarsene e nientaltro

Eppure lunico pericolo che davvero incombe è che nulla cambi per sempre questo stato di cose, ovvero che si rischi sul serio di lavorare tutta la vita in un autogrill per pochi soldi al mese o in qualche altro ambiente deprimente, senza nessunsalvagentead attenderci oltre

Da una storia a fumetti di Giacomo Monti “Nessuno ci farà del male”, Gian Alfonso Pacinotti (anchegli viene dal mondo del disegno malaggiùsi fa chiamareGipi”…) nella sua opera prima al cinema ci mostra tutti i difetti dellattuale razza umana, tutta presa dal lavoro sopra ogni altra cosa e poi tuttabrindisi e soldi, bulli, trans e pupe”, affetta da un gravissimo deficit della comunicazione verso laltro (se la donna dei tuoi sogni ti abita davanti casa e tu in tre anni ci hai preso solo un paio di caffè!...) ed a dire il vero tutto il campionario delle nostreordinarie abiezioniesce fuori con molta nitidezza grazie allinconsueta cartina di contrasto dellalieno, undiverso sui generische potrebbe senzaltro stupire o farci divertire sopra la righe, ma la pellicola di Pacinotti sembra diluirsi invece in una lunga fase estremamente lenta e poco coesa da sembrarci in apparenza preparatoria ad un qualcosa che debba da un momento allaltro esplodereda una scena allaltraoppure in un finale che tiri le somme e compatti ogni cosa e invece dal suo grembo che pare sempre gravido ma piuttosto sterile quando si tratta di dare i natali a qualche vera sorpresa che rivitalizzi i nostri sensi, nulla lascia cadere e si trascina uguale ed un pochino stancamente passo dopo passo

Straniantema un pochino monocorde, “Lultimo terrestreelegge a suoitimidi eroiun travestito dagli abiti succinti e di un bianco immacolato, addirittura predestinato a ritrovarsi tra gli eletti cheascenderannoal cielo ed un protagonista assai introverso (Luca/Gabriele Spinelli) dalla faccia tesa e disorientata che fatica ad esternare rabbia, parole e disgusto, prende tutto a pugni ma poi rimane appeso, come tramortito: e così il film di Pacinotti non riesce a risucchiarci nel suospazio astrale”, non ciattira nel suo campo gravitazionalema anzi ci lascia pesanti ed incollati al terreno, senza darci la possibilità di ben comprendere per quale delle piste che abbiamo davanti dovremmo decollare

Le idee hanno potenzialità notevoli che potrebbero tradursi in grandi guizzi ma trovano poca verve nella carne ed ossa che li fa immagine e parola, poche stille di fantasia vengono rilasciate senza raggiungere un effetto omogeneo e diradandosi alla distanza in un tenore dinsieme che sa un pochino di soporifero, di incompiuto e poco solido
Un pochino come lumanità sbandata e monotona descritta nel film si attende forse che arrivi un lampo dal cielo, un aiuto dallalto a scompaginare le carte ma questo non pare arrivare, insomma succede poco o nulla e lo spettatore rischia la noia o di abbandonare prima del tempo la speranza così come lalieno lascia già il suo biglietto daddio ai suoi nuovi ed aridi amici, senza nemmeno aver bisogno di terminare di imparare la nostra lingua

Sulla corda ballano grosse questioni ed appena sotto la patina un pochino surreale si dibattono gli spettri della paura, la ricerca disperata (ma con sempre meno convinzione….) di amore ed amicizia, angosce e timori di ogni sorta che ci attanagliano per causa della nostra incapacità di cercare, di capire, “incontrarsielasciarsi andare”…

Alla resa dei conti rendono assai bene le figure come di “squallidi commediantiche impersonificano il vuoto quotidiano, soprattutto quando accentuano il loro esser rivoltanti sbavando semplicemente allidea di una donnazoccola che usa la lingua come una lavatrice”, ma le loro storie stentano a trovare il vero punto di incontro e di realizzazione e stazionano a lungo, incerte nei loro difetti e finendo ovviamente per andare lidove vanno tutti”, perché è chiaro che lacuto da lanciare perchiudere degnamentenon ce lhanno

Così èLultimo terrestre”, davvero meritevole nel preparare labattagliae descriverne gli eserciti piuttostorimaneggiati”, assai meno al momento divincerla”…
In una sola parola si dovrebbe affermare: Interessante”!....
……ma non basta!….

FRANCO - 25 SETTEMBRE 2011

Nessun commento: