Avere
una linea d’abbigliamento, dare il proprio nome ad un profumo o
creare un marchio che “rappresenti la propria personalità”;
fare un programma televisivo, “aiutare il mondo” ed in futuro,
perché no, ambire a diventare “Presidente degli Stati Uniti
d’America”!
Questi
i sogni confusi, “convulsi”
o con vaga consapevolezza pensati - per esser l’attimo dopo già
dimenticati o sostituiti con altri di nuova e differente
“inconsistenza” - di una
piccola gang di adolescenti e forse anche di una generosa fetta della
loro generazione.
Il
tempo libero lo passavano rubando dalle auto dei ricchi in sosta per
la strada (“ostriche” facili da aprire, senza alcun antifurto
inserito) e violando le abitazioni delle loro star preferite,
passandovi all’interno la serata come si va al Pub con gli amici a
bere qualcosa o a far quattro salti in discoteca.
E’
successo realmente, in
California qualche anno fa e lo
raccontava un articolo di “Vanity Fair” di Nancy Jo Sales dal
titolo “I sospetti indossavano Laboutin”;
poi la stessa autrice ha successivamente pubblicato anche un libro
sulla vicenda, per l’appunto “Bling Ring” (in Italia Ed.
“Sperling e Kupfer”.)
Nella
lista delle vittime Megan Fox, Lindsay
Lohan (una
“cattiva maestra”, anche lei
accusata di aver rubato un collier in un gioielleria e costretta ad
uno sgradevole soggiorno dietro le sbarre), Orlando Bloom e Paris
Hilton: furti per oltre tre milioni di dollari in beni di lusso!
I
ragazzi finirono in manette: nella realtà cinque di loro al momento
dell’arresto avevano tra i diciassette ed i diciotto anni ed uno
solo ne aveva ventisette (tale Roy Lopez).
Sofia
Coppola lavora sull'episodio e ne trae un film: ricostruisce il
periodo di fuoco della cricca, l’acme
del loro “furtivo” (...) idillio con gli armadi e gli scaffali,
capienti come quelli di un supermercato ma, anziché di pasta e
scatolette di tonno, ricolmi di
scarpe ed occhiali griffati, vagonate di borse e vestiti di marca.
Per le riprese Paris Hilton mette a disposizione la sua casa, che fu
abbordata e “visitata” piu’ di una volta e dove – prego
prestate attenzione - il volto della “diva” tracima da ogni
angolo visibile ai nostri occhi, dalle pareti ai cuscini dei divani.
I
giovani protagonisti, un po’ sbandati ma benestanti (poca scuola e
droghe in quantità senza troppi freni) vivono i loro giorni come in
uno stato di “veglia ipnotica
permanente”.
Non
hanno nessun altro desiderio se non quello di “esser parte di uno
(quello) stile di vita”
e di rubare impunemente denaro da poter poi dilapidare in modo
compulsivo, per ottenerne nient’altro che ulteriori monili ed
altri accessori di lusso.
Nemmeno
la detonazione di un colpo di pistola - sparato accidentalmente -
scuote la loro quotidianità dal torpore: nulla riesce a destarli dal
loro incubo vestito di sogno!
"Bling
Ring” (“bling” nel gergo
sta per banda e “ring” per gioiellino vistoso, patacca
appariscente”) descrive
in un’ora e mezza le “sfrontate
imprese” di questa banda di immaturi cronici e la loro delinquenza
placida, l' “adrenalinica
serialità” condita con le
estemporanee “meditazioni” new age (…?...) ispirate al libro
Best Seller “The Secret”.
A
seguire l’immancabile pubblicazione su Facebook delle foto che
possano “certificare” tutte le bravate collezionate, buone per
dissipare ogni ragionevole dubbio sulle spericolate intrusioni nei
domicili privati ed anche per fornirsi a buon mercato una ragione
d'esistere.
Osserviamo
attoniti il susseguirsi delle “serate da sballo”, l’una uguale
alle altre, accompagnate da esclamazioni come “cazzo, non ci
credo…è assurdo” (eppure è senz'altro vero e persino percepito
come piacevole!): niente di più, a parte questa futilità, sembra
muovere la giornata lungo il tempo che scorre.
Il
film della Coppola vola via veloce, certo senza prodursi in analisi
troppo rilevanti della storia che tratta (ma chissà, forse
l'intenzione era proprio quella di lasciarci in balia di una forte
sensazione di superficialità) ed il suo racconto sembra sgretolare
in fretta ogni speranza di redenzione assieme ai vaghi residui di
morale.
Preoccupante
l’eventualità del carcere, che potrebbe esser duro quando la
sveglia suonerà implacabilmente alle 05.30 del mattino: ma non
bisogna disperarsi troppo perché corre voce che si possa ottenere
persino il permesso di tenere le extension!
Ora
che il fascino criminale ha ridefinito l’aura magica delle “Nuove
Star del nulla” e che le oltre ottocento richieste di amicizia su
Facebook sono state tutte accettate - anche se nemmeno una degnata di
attenzione - ecco nascere a disposizione dei nostri “eroi”
persino una “Fan Page”, incredibilmente dedicata loro pure se si
sono resi autori di nefandezze che la maggioranza della società
civile dovrebbe disprezzare: è l'ennesima occasione per interrogarsi
sull'eterno e perverso fascino verso le figure alla “Bonnie e
Clyde”, del quale l’America – e non soltanto - continua ad
esser vittima.
Marc,
Nicky, Sam, Chloe, e la furbissima Rebecca
(Israel Broussard, Emma Watson, Taissa Farmiga, Claire Julien e Katie
Chang): Hollywood Hills è stato il loro paradiso, quel che ha
fermato la loro “beatitudine” forse solo un tumultuoso incidente
di percorso; ma hanno ancora
molto da offrire all’umanità ed il cellulare sempre pronto ad
immortalare le nuove vacuità del momento!
Per
chiarirvi meglio le idee potreste forse connettervi con
“NickMooreForever.com” (…!...); il giudizio definitivo di Sofia
Coppola e del suo film invece rimangono sospesi, senza una condanna
morale esplicita ed inequivocabile, ma certo è arduo trovare lungo
la sua pellicola una sponda positiva che possa giustificare tanta
delinquente banalità.
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