VISITATORI

venerdì 11 ottobre 2013

BLING RING di Sofia Coppola


Avere una linea d’abbigliamento, dare il proprio nome ad un profumo o creare un marchio che “rappresenti la propria personalità”; fare un programma televisivo, “aiutare il mondo” ed in futuro, perché no, ambire a diventare “Presidente degli Stati Uniti d’America”!

Questi i sogni confusi, “convulsi” o con vaga consapevolezza pensati - per esser l’attimo dopo già dimenticati o sostituiti con altri di nuova e differente “inconsistenza” - di una piccola gang di adolescenti e forse anche di una generosa fetta della loro generazione.

Il tempo libero lo passavano rubando dalle auto dei ricchi in sosta per la strada (“ostriche” facili da aprire, senza alcun antifurto inserito) e violando le abitazioni delle loro star preferite, passandovi all’interno la serata come si va al Pub con gli amici a bere qualcosa o a far quattro salti in discoteca.

E’ successo realmente, in California qualche anno fa e lo raccontava un articolo di “Vanity Fair” di Nancy Jo Sales dal titolo “I sospetti indossavano Laboutin”; poi la stessa autrice ha successivamente pubblicato anche un libro sulla vicenda, per l’appunto “Bling Ring” (in Italia Ed. “Sperling e Kupfer”.)

Nella lista delle vittime Megan Fox, Lindsay Lohan (una “cattiva maestra”, anche lei accusata di aver rubato un collier in un gioielleria e costretta ad uno sgradevole soggiorno dietro le sbarre), Orlando Bloom e Paris Hilton: furti per oltre tre milioni di dollari in beni di lusso!

I ragazzi finirono in manette: nella realtà cinque di loro al momento dell’arresto avevano tra i diciassette ed i diciotto anni ed uno solo ne aveva ventisette (tale Roy Lopez).

Sofia Coppola lavora sull'episodio e ne trae un film: ricostruisce il periodo di fuoco della cricca, l’acme del loro “furtivo” (...) idillio con gli armadi e gli scaffali, capienti come quelli di un supermercato ma, anziché di pasta e scatolette di tonno, ricolmi di scarpe ed occhiali griffati, vagonate di borse e vestiti di marca. Per le riprese Paris Hilton mette a disposizione la sua casa, che fu abbordata e “visitata” piu’ di una volta e dove – prego prestate attenzione - il volto della “diva” tracima da ogni angolo visibile ai nostri occhi, dalle pareti ai cuscini dei divani.

I giovani protagonisti, un po’ sbandati ma benestanti (poca scuola e droghe in quantità senza troppi freni) vivono i loro giorni come in uno stato di “veglia ipnotica permanente”.

Non hanno nessun altro desiderio se non quello di “esser parte di uno (quello) stile di vita” e di rubare impunemente denaro da poter poi dilapidare in modo compulsivo, per ottenerne nient’altro che ulteriori monili ed altri accessori di lusso.

Nemmeno la detonazione di un colpo di pistola - sparato accidentalmente - scuote la loro quotidianità dal torpore: nulla riesce a destarli dal loro incubo vestito di sogno!

"Bling Ring” (“bling” nel gergo sta per banda e “ring” per gioiellino vistoso, patacca appariscente”) descrive in un’ora e mezza le “sfrontate imprese” di questa banda di immaturi cronici e la loro delinquenza placida, l' “adrenalinica serialità” condita con le estemporanee “meditazioni” new age (…?...) ispirate al libro Best Seller “The Secret”.

A seguire l’immancabile pubblicazione su Facebook delle foto che possano “certificare” tutte le bravate collezionate, buone per dissipare ogni ragionevole dubbio sulle spericolate intrusioni nei domicili privati ed anche per fornirsi a buon mercato una ragione d'esistere.

Osserviamo attoniti il susseguirsi delle “serate da sballo”, l’una uguale alle altre, accompagnate da esclamazioni come “cazzo, non ci credo…è assurdo” (eppure è senz'altro vero e persino percepito come piacevole!): niente di più, a parte questa futilità, sembra muovere la giornata lungo il tempo che scorre.

Il film della Coppola vola via veloce, certo senza prodursi in analisi troppo rilevanti della storia che tratta (ma chissà, forse l'intenzione era proprio quella di lasciarci in balia di una forte sensazione di superficialità) ed il suo racconto sembra sgretolare in fretta ogni speranza di redenzione assieme ai vaghi residui di morale.

Preoccupante l’eventualità del carcere, che potrebbe esser duro quando la sveglia suonerà implacabilmente alle 05.30 del mattino: ma non bisogna disperarsi troppo perché corre voce che si possa ottenere persino il permesso di tenere le extension!

Ora che il fascino criminale ha ridefinito l’aura magica delle “Nuove Star del nulla” e che le oltre ottocento richieste di amicizia su Facebook sono state tutte accettate - anche se nemmeno una degnata di attenzione - ecco nascere a disposizione dei nostri “eroi” persino una “Fan Page”, incredibilmente dedicata loro pure se si sono resi autori di nefandezze che la maggioranza della società civile dovrebbe disprezzare: è l'ennesima occasione per interrogarsi sull'eterno e perverso fascino verso le figure alla “Bonnie e Clyde”, del quale l’America – e non soltanto - continua ad esser vittima.

Marc, Nicky, Sam, Chloe, e la furbissima Rebecca (Israel Broussard, Emma Watson, Taissa Farmiga, Claire Julien e Katie Chang): Hollywood Hills è stato il loro paradiso, quel che ha fermato la loro “beatitudine” forse solo un tumultuoso incidente di percorso; ma hanno ancora molto da offrire all’umanità ed il cellulare sempre pronto ad immortalare le nuove vacuità del momento!


Per chiarirvi meglio le idee potreste forse connettervi con “NickMooreForever.com” (…!...); il giudizio definitivo di Sofia Coppola e del suo film invece rimangono sospesi, senza una condanna morale esplicita ed inequivocabile, ma certo è arduo trovare lungo la sua pellicola una sponda positiva che possa giustificare tanta delinquente banalità.

Nessun commento: