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venerdì 20 gennaio 2012

SHAME di Steve Rodney McQueen


Brandon (Michael Fassbender) è un bell’uomo e in apparenza vive una vita tranquilla… ….quantomeno ha un lavoro ed una casa moderna e confortevole.

Inoltre è dotato di una forte attrattiva sulle donne, che magari si negano al suo principale ma a lui concedono velocemente e volentieri un amplesso, persino in strada….
Eppure per Brandon le donne sono un problema, anzi….. lo è il sesso; è afflitto da una vera e propria ossessione che lo porta a cercarlo (…ad averne bisogno!...) ovunque si trovi e pressappoco in qualunque momento della giornata: locali per rimediare relazioni fugaci, prostitute......ma anche film pornografici...... masturbazioni…

Ora, da qualche giorno,  da lui è venuta a vivere una ragazza: si chiama Sissy (Carey Mulligan), ma con lei non si concede divagazioni peccaminose (ed è l’unico “caso”…o quasi!...)....
Certo nel suo passato di ragazzina  doveva annoiarsi parecchio, al punto che del tedio della vita (….) porta ancora i segni sui polsi…..
Adesso però sta cantando una versione di “New York New York” davvero intensa e commovente….

Asfissiante e bellissimo allo stesso tempo questo secondo lavoro per il cinema di Steve (Rodney) Mc Queen, quarantatreenne londinese che viene da altre discipline artistiche (scultura e fotografia…e si vede!...)  ma che ha già esordito nel cinema raccogliendo unanimi applausi con “Hunger” (….austero, esteticamente inappuntabile e MAI uscito in Italia!....), storia di Bobby Sands, piu’ che giustamente premiata a Cannes 2008 con la “Camera d’or” per la migliore opera prima …

In “Shame” tutto è sofferto, claustrofobico….nulla è mai liberatorio…

Fassbender è un volto ora sfocato nel buio di una metropolitana, poi è una silhouette sbiadita tra il vetro e l’acqua di una doccia….è un uomo sempre deformato dallo specchio che lo riflette, costantemente prevaricato dalla sua ombra....
…... anche adesso che, solo, guarda dalla finestra il mare sovrastato dal buio della notte…

Cerca “godimento” e trova sfoghi compulsivi….
A sua insaputa ma probabilmente senza troppe resistenze “capitolerebbe” tra le braccia di di una relazione amorosa, ma come fare se avere un rapporto affettivo  non gli sembra neppure realistico (e la sua collega gli domanda allora delucidazioni stupite sul perché uscire con una donna?...)
….Infine cerca, (in)consapevole, espiazione al bancone di un bar, facendo il filo davvero troppo spinto alla sua ennesima estemporanea conquista femminile….

McQueen sta sempre incollato su Fassbender, “gli stringe il campo addosso” fino a farcelo percepire molte volte  come un leone in gabbia, un prigioniero (…della vita…) ansioso, agitato ed ansimante… Spesso i confini dello schermo paiono per lui quelli di un carcere del quale lui tocca continuamente le mura senza riuscire mai ad evadere…

“Shame”, coraggiosamente e senza nessuna curiosità pruriginosa (pur mostrandoci niente di meno del “necessario”….) prende di petto la tematica del “sesso come droga”, una delle tante compulsioni del nostro tempo…
…una delle piu’ importanti: …..

SESSO:....quanto?.....tanto!…..spesso…..troppo?.....Sopravvalutato e dominante....

E quanto corrotto da abitudini, costumi, “derive” e devianze di vario genere?...

Questo elegantissimo regista non ha timore a rimestare negli istinti che albergano, seppur in forme e “dosi” differenti, in ogni essere umano…
Certo, nella pellicola in questione, nei protagonisti traspare con nettezza un passato poi sconfinato in un presente patologico, ma abbiate comunque l’occhio e l’acutezza di “gestire il vostro sguardo” gettandolo anche in “campo aperto” e vi accorgerete di poter distinguere, non solo fra le righe, molto altro oltre la storia personale di Brandon…

Di tanto in tanto, un sottofondo musicale inquietante che pare una costola staccata dallo spartito de “La sottile linea rossa” di Malick sale e pervade il nostro animo già divorato da questo film dove tutto è sorrisi tirati e gioie inesistenti, oppure centellinate con il contagocce…
Tutto sembra rubato, fatto in fretta e mai si affaccia un briciolo di tranquillità duratura a regalare ristoro…

Da una donna ad un’altra….e un’altra ancora….
Vera, virtuale…… Desiderata…..forse?........comunque non amata…..non “amabile”…
…........in fretta perduta….dimenticata!...
Come bruciato da una febbre tutto lo scorrere di “un tempo ferocemente dilatato” sembra “immobilmente confluire” verso un medesimo traguardo, ogni azione tesa ad ottenere una unica finalità che però, una volta raggiunta, nulla regala di rinfrancante….MAI!!...

Un grido di dolore contemporaneo!….
Affresco di un malessere che travalica il suo confine verso la “malattia” ed invade il territorio del quotidiano, mischiandosi all’abitudine, facendosi norma deleteria, erodendo fette consistenti di respiro e di vita in cambio di un “nulla di fatto” che pero’ regala, veloci e subito, “fremiti e pulsioni disordinate….fiammate istantanee che paiono passioni”…..ed in realtà tutto uccidono lasciandoci “abbracciati” soltanto a  dolori lancinanti…

Non c’è nemmeno l’apoteosi godereccia che ci piacerebbe immaginare, per quanto sarebbe  limitata all’attimo nel quale dovesse divampare….

Tutto cio’ che osserviamo nel film di McQueen (...e credevamo di conoscere....) adesso è “a carte scoperte”…..
…..Ovvero quel che presumibilmente l’immaginario comune ci rimandava come “bello e desiderabile” sembra l’inferno in terra…
Fatto solo di carne….e senza fiamme!....


FRANCO – 20 GENNAIO 2012



2 commenti:

Pat ha detto...

Ciaooo, Bentornato, come mai in rosso? Rosso Eros? Ma, in effetti, nel film non ce n'è molto! Sembra più una fatica, una sofferenza. Sissy è la sorella...e non è proprio vero che tra loro non ci sia qualcosa. Baci, Pat

Anonimo ha detto...

Evviva!Più chiappe per tutte