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mercoledì 9 novembre 2011

PINA (3D) di Wim Wenders

Bausch e Wenders
Cinema e Danza
Due discipline artistiche che sono due punti non troppo lontani luno dallaltro e lungo la cui distanza potremmo tirare una linea che è la stessa sulla quale poter far camminare, appena sopra e parallelo, un ponte, quello a cavallo del quale questi mondi possono incontrarsi, così come oggi accade in questa pellicola che ce ne mostra tutto il potenziale di contaminazione

Non è semplice descrivere cosa sia ilTanzTeather facendo a meno delle immagini: è forse un insieme di fremiti e battiti, di desiderio e trasporto, didure tenerezze”…
…. incertezze che abbandonano il buio per cercare una loro strada

I corpi sono in continuo movimento, sudano, si irrigidiscono ed emanano segnali che vengono dal centro stesso delluniverso, sempre latori di una tensione costante, completamente fusi in un incandescente magma di vita, danza e coreografia

Uomini che crollano sul pavimento e subito si rialzano, scossi da qualcosa di indefinibile, comunque percorsi dallelettrica linfa dello stesso esistere
Corpi seduti su una sedia, esanimi e reclinati in avanti sul tavolo ma pronti già a rianimarsi per raccontare della loro storia quello che le parole non potrebbero neanche lontanamente farci intuire

Il confine traperformere spettatori è labile (ancora di piulo sarebbe a teatro, ma questo pare ovvio sottolinearlo…) mentre il filo che li unisce è, molto spesso, nodoso come una corda
Ad ogni passo, ad ogni gesto è come se si sprigionasse tutto il mistero che vi era racchiuso, è fortissima la sensazione che ogni movimento lo possa rivelare da un momento allaltro
Ma è impossibile dire se si tratterà di gioia o dolore, del canto della solitudine o dell'allegria che trasmuta in “movenze fluorescenti”…

Evocazioni ancestrali di sesso ed inquietudine che cercano di portare fuori dal corpo quello che vi è racchiuso dentro da sempre ….e che lo mantiene in vita!...

Wenders con ossequio ed amorevole dedizione compositiva rende omaggio a questa maestra dal volto severo ma anche molto dolce ed indifeso, scomparsa nel 2009, forse sulla stessa linea di mondo capace di contenere semplicementeogni cosa, che lei ha instancabilmente cercato efatto cercare”...... magari si èdiscioltanellessenza del tutto che ha in ogni modo provato a portare alla superficie, perdimostrarne ai nostri occhi”, almeno parzialmente, lesistenza

I treni volanti di Wuppertal oppure le lunghe ciminiere verticali….e ferro….e roccia...
….sfondi di realtà coprono le quinte della vita mentre sulle punte una danzatrice segna il territorio e si muove come un fenicottero, senza posa

Acqua e terra, passi coraggiosi e vitali tra le orme confuse della vitaognuno puo gridare, urlare, offrire il proprio contributo che magari nemmeno sospettava di poter generosamente elargire

Eunacosa vivain continuo divenire ilTanzTeather”, di corpi che sbattono gli arti come un insetto le ali e lasciano straboccare oltre i confini della pellerisposte fisiche, e se anche fossero parole varrebbero non per quel che significano ma per quanto sono in grado di evocare

Inevitabilmente lassenza definitiva e irrimediabile della Bausch ha finito per condurre questo lavoro in un territorio che ha anche il sapore del ricordo e della celebrazione, ma tutti i suoifigliaspettano ancora chelamica (…madre…) di sempretorni a trovarli, a chi la vede nei sogni ne chiedono notizia e intanto proseguono il cammino e la lotta con il coraggio che gli è stato insegnato o che già possedevano senza saperlo…..ed ora hanno avuto in dono..... rivelato!

Il “3Dtecnologico scelto da Wenders forse non ci inghiotte davvero oltre il sipario come sarebbe nelle sue intenzioni ma comunque è in qualche modo determinante che queste sagome che agitano e disegnano il corale movimento della vita riescano ad affiorare almeno un poco oltre il piatto livello dello schermo

Femmine contro il muro, maschi che avanzano come polipi tentacolari sulle loro sedie e laria e la scena che si riempiono dei tasti di unpiano-fortissimo”…...subbuglio vitale, ritmo incessante che allontana la morte e scopre la nostra natura

Forza e fragilità oscillano di continuo su di una bilancia meccanica, sul dorso di schiene nude, di piedi scalzi che assaggiano il terreno e se ne abbeverano come le radici il fusto, capelli lunghi e cadentivestiti colorati come ora le nostre sensazioni

Sono uno….e siamo tutti

Pina Bausch, una esploratrice radicale che era capace di guardare nel profondo delle anime, consapevole che il corpo (o la mente) puoinchiodarsi ad un solo metro dalla gioiao dal futuro….e capace di sapercelo mostrare….ma soprattutto diliberare da catene, lacci, vincoli cerebrali

Diceva: “Danziamodanziamoaltrimenti siamo perduti

Di maredi roccia..............di pioggia

Non importa cosa e forse nemmeno comema ora al cinema cè questa occasione per incontrarla ancora e per capire quanto non sia del tutto vero che ci abbia abbandonato per sempre

Sul crinale dello schermo come su quello della natura una fila di suoi figli cammina da tempo....….
…....forse stanno chiamandoci e noi ancora non lo sappiamo,
che presto o tardi,
perchè già lo stiamo sognando senza averne ancora coscienza,
probabilmente,
o forse inevitabilmente,
ci uniremo a loro

FRANCO - 09 NOVEMBRE 2011

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