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lunedì 10 maggio 2010

FRATELLI D'ITALIA di Claudio Giovannesi


Tre ragazzi adolescenti… tre storie…

Una scuola …Una nazione (…l’Italia…)….ed il suo “divenire”…

Al “Toscanelli” di Ostia il 30 per cento dei ragazzi è immigrato o figlio di immigrati…
Claudio Giovannesi (…molto bello il suo recentissimo “La casa sulle nuvole”…) si mette per un anno intero a seguire problemi, difficoltà, “asperità ed aspirazioni” di alcuni di loro, per la precisione Alin (Rumeno), Masha (Bielorussa) e Nader (Egiziano)…

Quel che ne risulta è un ritratto d’insieme dipinto con molta naturalezza ed altrettanta attenzione, non solamente di questi tre giovani che si affacciano alla vita adulta ma anche di parte del mondo che li circonda e li accompagna, li “modifica e li modella”….e in quel mondo, ci siamo anche noi!...

Giocano a carte oppure ascoltano le suonerie dei cellulari tra i banchi della scuola, armeggiano con marmitte e motorini, fanno la fila fuori dalla discoteca e poi ci ballano dentro, oppure passano del tempo al tavolo da biliardo…scrivono l’amore (…l’affetto…) sui muri ma soprattutto lo cercano ovunque, in qualsiasi forma….L’amore da trovare o da ritrovare…l’amore necessario per poter vivere, andare avanti, sentirsi accettati ed in grado di affrontare le difficoltà di una vita per nulla semplice ed accogliente….

…Sembrano differenti da “noi” (…) ma sono uguali…anzi….forse “identici”….di sicuro molto “simili”…

A casa si parla Arabo oppure un Italiano con folkloristiche “venature nuove” di vernacolo…si alternano le lingue ed i dialetti  durante lo stesso discorso, senza discontinuità….assieme!!...
Se il mondo è sempre stato uno solo ora lo è ancora di piu’ e questa è solo una delle tante prove tangibili….…sono rappresentanza di “un genere umano” che è “tutto intero” e pure “in frammenti”…

…Sono neri ed inveiscono contro i negri (…ed anche contro gli Ebrei, “ci mancherebbe”…), ma non sembrano avere nessuna consapevolezza concreta di cio’ che dicono…piuttosto “parlano” per trovare “raccordi, aperture…contatti…marcare differenze e rintracciare ipotetiche superiorità ”….

Tradizioni differenti, religioni diverse….contaminazioni in viaggio da Ostia a Casalbertone oppure fino a P.zza dei Re di Roma…
Vogliono divertirsi come è legittimo ma pure  fornirsi una distrazione, un “anestetico” alle difficoltà ed alle frustrazioni…

C’è chi  ha rintracciato il proprio fratello mai conosciuto  ma ancora non ha potuto vederlo…
Chi si sente distante dai suoi compagni di scuola, si ritiene  già adulto e pensa spesso a soldi, donne e motori ed ascolta musica che inneggia a tutto questo…

Chi ha trovato la sua “anima gemella” ma non puo’ portarla nemmeno a casa perché sua madre non accetterà mai alcun tipo di “rapporto con l’altro sesso” prima del matrimonio…

E’ un puzzle che si scompone e si ricompone di continuo…
…e sono sterminati i frammenti di possibilità, di dialogo, incontro e comprensione che traspaiono dietro le apparenti “prove di forza”, le intemperanze e le resistenze….
Sono “anime ribelli” e “cuori sperduti”…

Certo, potrebbe percorrervi un brivido sottopelle nel vedere quali sono le modalità di dialogo tra i professori e gli allievi ma abbiate la pazienza di tener conto che, almeno ad esempio nel caso di Alin,  si tratta della “configurazione di un rapporto comunicativo” parecchio complesso ma comunque vivo e desideroso di “creare un ponte” e che comunque questo non è altro che “lo specchio dei tempi”, la risultante anche delle innumerevoli crepe sociali operate dalla mancata attuazione di  politiche di integrazione e dal nostro stesso egoistico comportamento ed ancora  che, siatene sicuri, alcune “prassi” comunicative  non riguardano solo i ragazzi che vengono da oltre-confine o che discendono da famiglie di emigranti ma sono oramai purtroppo una poco piacevole “consuetudine interna e tutta Italiana”…

…Molto di piu’ invece trasmette inquietudine la rigidità della mamma di Nader e la sua difesa “senza alcuna critica” della condizione delle donne nella sua tradizione culturale…

Giovannesi con il suo “Fratelli d’italia” racconta un “sottomondo in rapida emersione” (ed anche molto di piu’, per chi è in grado di “leggerlo”….) seguendo la “doppia linea di frattura e ricomposizione” dello straniero fuori della sua cultura ed ora a confronto  con una nuova, differente e da esplorare, nonchè dell’adolescente “semplicemente” a scuola tra i suoi coetanei, pur con le sue differenti caratteristiche peculiari…

Riesce ad intrecciare le ragioni di tutti sforzandosi nel ruotare di continuo il punto di osservazione e soprattutto cercando una analisi “di insieme” della realtà, senza frapporre degli assurdi “spartiacque” in un contesto sociale che sempre di piu’ va sedimentandosi come un corpo unico e non piu’ scindibile in “ragioni di comodo”

Filma con un “occhio pulito”, mai prevenuto e sempre capace di “guardare” senza nemmeno una volta  “additare, indicare”, riuscendo così a descrivere quanto risiede tra le pieghe del nostro vivere di ogni giorno e molto di quanto probabilmente albergherà nel  futuro prossimo venturo….

…Con le immagini il regista dal mare parte e con lo stesso “specchio d’acqua” chiude questo bellissimo documento….acqua pulita ma che “nulla lava via” e tutto continua a trascinare (…e “portare”…) tra le sue onde….…

….e  il mare ora è calmo…pulito….come un cielo limpido da tutti e  quattro i lati…

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