Trent'anni a fare il cattivo in un videogioco (“Felix Aggiustatutto”) possono logorarti, specie se i tuoi “colleghi di lavoro” decidono di festeggiare l'anniversario del terzo decennale e nemmeno pensano di invitarti.
Così, quando la sala giochi chiude per la pausa e gli schermi sono spenti, a Ralph non rimane che condividere le sue frustrazioni nelle riunioni dei “cattivi anonimi” e trovare un po’ di solidarietà in compagnia di qualche zombie o dei fantasmi del “Pac-man”, confessando la sua invidia nei confronti del buono “Felix”, che da sempre lo tiene in ombra ed è adorato da tutti, mentre lui è relegato a vivere in una discarica.
Ma solo una cosa in realtà potrebbe risolvere i suoi problemi: essere un buono, anzi un eroe almeno per un giorno e conquistare una medaglia che ne certifichi le gesta.
Ed allora Ralph decide di evadere dal suo gioco: si nasconde in una armatura e si trasferisce dentro “Hero's Duty”, pronto a combattere disgustosi scarrafoidi per procacciarsi la patente di intrepido coraggioso. Le cose sembrerebbero marciare per il verso giusto e l'ambito premio arrivare, ma il destino dirotterà fortuitamente il nostro protagonista in un altro videogioco ancora, tra kart caramellati e laghi di Nesquik.
Rich Moore - con la supervisione di Lasseter e soci - strizza l'occhio ai quarantenni d'oggi che si baloccavano in sala negli anni '80 con i videogiochi ad “8 bit” (per l'appunto “Fix it Felix” è ispirato a “Donkey Kong”) cercando un ponte con i piccoli d'oggi alle prese con i più sofisticati Nintendo e Play Station (ed ecco allora una concezione grafica più moderna come quella di “Hero's Duty”): il divertimento che ne scaturisce non è da poco e le buone idee davvero non mancano.
Come in “Toy Story” i protagonisti dei giochi hanno una vita autonoma e stavolta, tramite i fili elettrici che alimentano i videogames, nei momenti di “pausa lavoro” si spostano da una macchina ad un’altra per confluire nell'ampio ed affascinante scenario di smistamento della “Game Central Station”.
Gran parte della storia è ambientata nei paesaggi coloratissimi di un gioco chiamato “Sugar Rush”, un mondo di lacci gommosi, stalattiti di Mentos e laghi di Diet Cola, che però si rivelerà esser uno “zuccheroso antro di tenebra” governato dall'ambiguo “Re Candito” – qui tutto l’immaginario visivo sembra essere in verità alquanto debitore di “Alice nel paese delle meraviglie” - e dove Ralph conoscerà la piccola Vanellope, una deliziosa ragazzina-pilota con qualche “pixel ribelle”, per la precisione un “glitch” (un errore di programmazione digitale), anche lei alla ricerca della sua giornata di gloria e di riscatto, ovvero qualcuno che nutre i suoi stessi desideri e che la “vita” (…) ha obbligato ad un analogo modo di sentire.
Difatti “Ralph spaccatutto”, tra momenti di riuscita elaborazione grafica della fantasia e piccole battute memorabili tra “scambiogiochisti”, di certo non difetta in quanto ad elargire morale e buoni sentimenti e mentre i protagonisti fuggono inseguiti dai cani biscottati ecco che ci viene suggerito che di certo non servono medaglie per esser importanti ma che forse basta un pochino di gentilezza per risolvere ogni problema, che tutti nella vita, come nei giochi, hanno un ruolo ed ognuno ha bisogno vicendevolmente degli altri – difatti nel momento in cui Ralph abbandona il campo il suo gioco va in tilt e viene messo fuori servizio, facendo rischiare a tutti i suoi protagonisti di finire… all'ospizio – e che ogni lavoro è utile e mai bisogna desiderare di esser qualcun altro.
Insomma, ancora una volta la Pixar ci offre il film giusto per avvicinare i più piccoli, con spensieratezza e navigando tra buon gusto e graziose invenzioni visive, a quelle che sono le cose che davvero contano nella vita e sicuramente non inadatto a ricordarlo altrettanto a noi adulti, perchè “Ralph spaccatutto” di certo non è vietato a chi è ancora giovane nell'animo.
Imperdibile, in abbinamento al film, il delizioso corto animato “Paperman” di John Kahrs, sette poetici minuti che con grazia sopraffina portano in volo i nostri sogni d’amore sopra aerei di carta.
Così, tra una sfrenata corsa di automobili con gli alettoni fatti di merendina e mentre Felix/Mario Bros fa gli occhi dolci al Sergente Calhoun, sterminatore di scarafaggi spaziali con un passato tormentato, Ralph capirà che la vita si affronta con pazienza ed amorevole dedizione giorno per giorno, anzi: una partita alla volta!
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